Il Ministero dell'Istruzione invierà nel corso della giornata di oggi, domenica 8 novembre, una richiesta di ritiro o revisione dell'ordinanza regionale che tenga conto di quanto stabilito a livello nazionale per le zone 'arancioni' come la regione Puglia, vale a dire quella di prevedere la didattica in presenza per le scuole elementari e per gli studenti frequentanti la prima media.
LO SCONTRO. Non si arresta e anzi assume i contorni di un vero e proprio conflitto istituzionale lo scontro tra la ministra dell'istruzione,
Lucia Azzolina, e il presidente della Regione Puglia,
Michele Emiliano. Che quest'ultimo si fosse incartato,
Foggia Città Aperta lo aveva già affermato commentando l'ultima ordinanza, la n. 413, emanata dal governatore lo scorso 6 novembre: in sintesi il provvedimento, tuttora vigente, sembra affermare che le scuole riaprono ma solo per chi lo vorrà, insomma una scuola dell'obbligo che si trasforma in facoltà di frequenza.
Deve averla pensata così anche il ministro Azzolina che, in una nota stampa, sembra non aver mandato giù le parole di Emiliano, contenute nella premessa del provvedimento, secondo cui l'inadeguatezza del sistema scolastico pugliese, evidenziato dal Tar Puglia nella sentenza che ha revocato la precedente ordinanza, è da addebitare "
unicamente a responsabilità del Ministero dell'istruzione che ha omesso l'aggiornamento tecnologico delle scuole del ciclo primario, nonostante i lunghi mesi di preparazione e gli ingenti investimenti effettuati durante l’estate per affrontare una recrudescenza dell’epidemia".