Rapine violente in gioiellerie e tabaccherie, cinque ordini di arresto a Cerignola
Al termine di una lunga di indagine supportata dai più avanzati sistemi tecnologici di intercettazione e dalle più tradizionali metodologie investigative stamattina agenti della Polizia Stradale di Bari e Foggia, hanno dato esecuzione a 5 custodie cautelari in carcere, perquisizioni locali e personali a carico di un sodalizio criminoso dedito a cruenti rapine ai danni di svariati esercizi commerciali, tra cui gioiellerie e tabaccherie ubicate a Cerignola ed anche fuori regione.
I REATI. Al culmine dell’attivita’ investigativa, valutata la particolare veemenza con la quale gli autori portavano a compimento le azioni delittuose, non esitando a malmenare i titolari o gli addetti degli esercizi depredati, anche con l’uso di armi e di una c.d. “mazzuola” da cava,il Tribunale di Foggia Sez. GIP- su richiesta avanzata dal P.M. Dr. Francesco DILISO – ha emesso una Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere nei confronti di cinque persone pluripregiudicate, indagate per i reati di rapina aggravata, furto aggravato e ricettazione dell’autovettura utilizzata per compiere l’azione delittuosa.
I NOMI. Le persone colpite dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere sono: 1) Gadaleta Michele da Cerignola, anni 43; 2) Americo Giuseppe da Cerignola ,anni 27; 3) Gallo Teodato da Cerignola, anni 25; 4) Ciriello Antonio da Cerignola, anni 46, tutti pluripregiudicati per reati specifici. Allo stato è attivamente ricercato un componente della banda che si è reso irreperibile.
LA MAZZUOLA DA CAVA. L'indagine ha evidenziato come le azioni delittuose di cui sono accusati i citati indagati, hanno destato particolare allarme sociale, divenendo i malfattori attori di crimini caratterizzati da efferatezza e spavalderia atteso che, pur di incutere timore nelle vittime indifese, non lesinavano violenze gratuite in danno delle stesse, spesso passando a“convincenti vie di fatto” al primo accenno di reazione; a questo proposito và evidenziato l’uso e detenzione di armi improprie come la pericolosa “mazzuola da cava” spesso presente sulla scena dei crimini.
GLI ARRESTI. La richiesta e l’esecuzione delle misure cautelari detentive in carcere, condivise dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, erano l’unico strumento utile per disarticolare il gruppo criminale e bloccare l’elevatissima pericolosità sociale dei soggetti. La particolare aggressività ed accanimento è stata dimostrata dalla violenza e forza letteralmente esibita durante le incursioni così come appare visibile nelle immagini che ritraggono il vero e proprio assalto di una tabaccheria gestita da un anziano titolare.
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