LA PROTESTA. "Il Gran Ghetto - spiega Emiliano - è stato sgombrato pochi mesi dalle Forze di polizia a seguito della denuncia da parte della Regione Puglia per l’occupazione abusiva dell’area da parte di una organizzazione criminale dedita allo sfruttamento della prostituzione, allo spaccio di sostanze stupefacenti e al caporalato.
La Regione - evidenzia - ha deciso di non agevolare in nessun modo l’attività dell’associazione mafiosa che occupa e gestisce il cosiddetto Gran Ghetto, sulla quale sta indagando la Direzione Distrettuale Antimafia. Questa decisione è stata presa di concerto con la Magistratura, il Ministero degli Interni, il Questore ed il Prefetto, proprio per evitare che i reati attribuibili alla associazione criminale che gestisce detta occupazione delittuosa siano portati ad ulteriori conseguenze.
Non esiste per questa ragione - ribadisce Emiliano - alcun accordo tra la Regione Puglia e gli occupanti abusivi del Gran Ghetto finalizzato alla distribuzione dell’acqua. Ogni atto che favorisca il permanere dell’occupazione abusiva rischia di costituire concorso nei reati permanentemente commessi nel campo".
L'ESTATE. "Durante l’incontro del 31 luglio con gli assessori Di Gioia e Leo - prosegue Emiliano - nessun accordo è stato raggiunto. Questa estate per evitare rischi sanitari su richiesta del Prefetto di Foggia è stata effettuata fornitura d’acqua dall’Aqp. Se il Prefetto di Foggia riterrà ancora necessario reiterare queste forniture, l’Aqp le effettuerà immediatamente. Ma in ogni caso l’occupazione abusiva del Gran Ghetto non può essere ulteriormente consentita senza agevolare in questo modo le attività criminose di spaccio di droga, sfruttamento della prostituzione e caporalato che attualmente e in permanenza si svolgono nel campo illegalmente occupato. La residenza in campagna della manodopera la rende preda della criminalità organizzata che sfrutta anche con metodo mafioso la presenza della stessa in strutture abusive e non autorizzate".
LA MEMORIA. "La manifestazione odierna - conclude il governatore - non ha alcun motivo fondato, poiché tutte le persone attualmente presenti nel Gran Ghetto possono essere alloggiate a loro richiesta in civili strutture di accoglienza messe a disposizione dalla Prefettura e anche in collaborazione con i Comuni e la Regione".
Emiliano calca poi un po' troppo la mano e conclude la nota ipotizzando una connessione tra la morte di Stefano Fumarulo, il compianto dirigente della Regione e lo sgombero: "La fatica di quei giorni frenetici e lo stress conseguito agli innumerevoli tentativi successivi allo sgombero di rioccupare l’area con mille espedienti, ha probabilmente agevolato il malore che ha portato alla morte di Stefano".
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