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Tribunale, avvisi di garanzia per Landella e Mongelli. Il sindaco: “Sono sereno e fiducioso”

Avvisi di garanzia per il sindaco di Foggia, Franco Landella, per l'ex primo cittadino, Gianni Mongelli, per l'attuale dirigente comunale Potito Belgioioso e per l'ex dirigente Fernando Biagini. L'informazione di garanzia, a firma del Sostituto Procuratore della Repubblica Antonio Laronga, è stata ricevuta questa mattina. Le contestazioni riguardano i ritardi nelle risposte in merito ai lavori di messa in sicurezza del Tribunale di Foggia.

IL REATO CONTESTATO. Quanto al sindaco di Foggia, Franco Landella, viene contestato il reato di cui all’art. 328, comma 2, del Codice Penale, perché avrebbe omesso di rispondere ad istanze ricevute dal Servizio di Vigilanza sull’Igiene e la Sicurezza dell’Amministrazione della Giustizia (VISAG) nelle quali gli si chiedeva, in qualità di Sindaco del Comune di Foggia, di comunicare le iniziative intraprese dall’Amministrazione comunale al fine di garantire la sicurezza e la salute dei luoghi di lavoro presso il Palazzo di Giustizia di Foggia. Il Primo Cittadino ha diramato un comunicato ufficiale in riferimento alla propria posizione.

LE PRECISAZIONI DEL SINDACO DI FOGGIA. “Voglio innanzitutto precisare – si legge nel comunicato stampa ufficiale del Sindaco – che ho avuto modo di relazionarmi più volte sulla problematica dei lavori di messa in sicurezza da effettuare presso il Palazzo di Giustizia, sia personalmente, recandomi a parlarne con il Procuratore Capo, dottor Leone De Castris, sia inviando diverse missive in cui rappresentavo le difficoltà dell’Ente nel gestire una situazione ereditata dalla precedente Amministrazione e che si protrae da anni. Ancora nel febbraio di quest’anno – continua Landella – ho inviato una missiva ai vertici del Palazzo di Giustizia in cui esponevo le difficoltà finanziarie in cui versa l’Ente, ribadendo, al contempo, il mio assoluto interessamento a trovare in tempi rapidi la migliore soluzione possibile. In merito alle tre note poi, in cui la Procura contesta la mancata risposta del Sindaco, questi ha così risposto: “Ho potuto verificare dalla stessa imputazione di averle girate per competenza agli uffici preposti, con assoluta tempestività: le prime due risultano infatti inviate il giorno successivo a quello di ricezione, la terza dopo soli due giorni”.

“SERENO E FIDUCIOSO”. “Sono pertanto assolutamente sereno e fiducioso – ha aggiunto ancora Landella – di poter chiarire quanto prima la mia posizione, nella certezza che non possano addebitarsi al sindaco, titolare dell’indirizzo politico dell’amministrazione, compiti che non gli spettano, così come stabilito sin dalla riforma introdotta con la legge “Bassanini”. A tal fine – si legge nell'ultima parte del comunicato – ho immediatamente dato mandato al mio legale di fiducia, avvocato Michele Curtotti, per chiedere di essere ascoltato dal Sostituto Procuratore titolare di tale indagine, al fine di chiarire la mia assoluta estraneità a tale addebito”.

di Redazione 


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