Dal Binario Zero della stazione di Foggia, il libro dei senzadimora
Le storie dei senzatetto raccolte in un volume che si presenta stasera, alle 19, da Ubik
Alla stazione di Foggia, il gruppo di volontari dei Fratelli della Stazione ha raccolto, nel corso di questi anni di importante attività in favore dei senzatetto, centinaia di storie di vita. Nascono dalla polvere, dalla strada, dai binari della vita. Alcune di queste sono diventate un libro, grazie al lavoro del giornale di strada “Foglio di via” che, curandone l'edizione, ha reso su carta queste testimonianze di povertà. Stasera, venerdì 27 febbraio, alle ore 19, si presentano nello spazio live della libreria Ubik di Foggia. Titolo del libro: “Binario Zero”. Una parte del ricavato della vendita del libricino (10 euro) servirà a sostenere il dormitorio per senzafissadimora allestito a Sant’Alfonso de’ Liguori.
RIMETTERE IN PIAZZA LE VOCI DI CHI VIVE IN STRADA. Si parla di Gianni, che chiede “solo un letto in cui poter allungare le gambe e farle riposare”. Di Mohamed, venditore ambulante, e Farouk, giovane musicista in viaggio verso Marsiglia, dove sogna di “trovare un lavoretto per stare bene”. E ancora Andrea che, in sella ad una bici, ha girato l’Italia ed è diventato l’eroe dei migranti rumeni. Sono senzatetto, vagabondi, “sans-papiers”. Italiani e migranti, racchiusi in un volume che vuole anche essere una testimonianza di vita, di esistenza, oltre che un interrogativo preciso rivolto alle istituzioni e alla società civile. Nell’anno che segna i suoi primi dieci anni di vita, la redazione del giornale di strada ‘Foglio di Via’ ha deciso di recuperare queste storie che, nel corso dell'attività di volontariato, sono giunte su questo immaginario “Binario Zero”, allo scopo di rimettere in piazza le voci di chi vive in strada.
ASSENTE L'ASSESSORE ERMINIA ROBERTO. A presentare il libro, questa sera, ci sarà: Leonardo Ricciuto, presidente dei Fratelli della Stazione; Claudio de Martino, Fratelli della Stazione; Massimiliano Arena, coordinatore Avvocati di Strada di Foggia; Concetta Danese, sociologa; Emiliano Moccia, direttore di FogliodiVia. A dare profondità all’incontro, la lettura di due piccole storie tratte da Binario Zero e la proiezione di un breve video sul dormitorio di Sant’Alfonso, arricchito dalle testimonianze di due senzadimora. Mentre invece sarà assente (nonostante i ripetuti inviti), con grande rammarico degli organizzatori e del pubblico che ben avrebbe colto l'occasione per aprire un dialogo costruttivo, l'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Foggia, Erminia Roberto.
IL LIBRO DEI SENZADIMORA. Le storie di Eugenio, Marian, Ali, Dino, Ibrahim, Michele e di tanti altri senzafissadimora sono racchiuse in questo libro, il quale vuole essere uno strumento per riflettere sul tema della povertà, per ascoltare le storie di chi vive in fragilità sociale, per respirare l’odore nauseabondo che viene fuori. Un odore che conserva ancora delle vite, dei sogni, dei nomi.
Per questo, ‘Binario Zero’ vuole essere anche un’occasione per confrontarsi su come favorire una piena integrazione socio-lavorativa di quanti vivono ai margini, sulle difficoltà di accesso ai servizi per chi è privo di una residenza anagrafica, sull’incapacità politica delle Amministrazioni Comunali di programmare reali interventi di assistenza e di reinserimento. Perché il fenomeno della povertà è in aumento. Perdita del lavoro, crisi economica, dipendenza dal gioco d’azzardo, padri separati.
Nuovi volti, nuove povertà che popolano sempre di più i luoghi di ricovero per chi una casa non l’ha più. Stazioni, vagoni abbandonati, sale d’attesa, panchine. Come le panchine in cui sono nate le storie raccolte nel libro. Una parte del ricavato della vendita del libricino (10 euro) servirà a sostenere il dormitorio per senzafissadimora allestito a Sant’Alfonso de’ Liguori.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.