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Atelier dell'Ausilio, parte da Foggia il servizio di inclusione sociale che vuol far risparmiare l'Asl

Il progetto funziona ma il direttore Piazzolla non ancora firma l'accordo

Chi sbaglia paga, si dice. Ed è giusto. Ma si può “pagare” anche in modo costruttivo, rivolgendo il proprio tempo agli altri e riscattando un periodo di appannamento attraverso il prezioso strumento dell’aiuto, dell’inclusione socio-lavorativa, del servizio nei confronti dei più sfortunati. Se poi questo consente di abbattere - e non di poco - le spese della sanità pubblica, si comprende perchè un progetto sperimentale  trasformarsi presto in un servizio innovativo per le Asl. Si parlerà di questo all’evento conclusivo del progetto “Atelier dell’Ausilio”, in programma il prossimo martedì 12 luglio, alle ore 10.30 presso Palazzo Dogana – Sala della Ruota a Foggia.

IL PROGETTO. Il workshop, dal titolo, “Modelli di intervento per l’inclusione socio-lavorativa di soggetti in esecuzione penale: l’impresa sociale tra co-progettazione e co-produzione di beni e servizi con la PA” presenterà i risultati finali del progetto finanziato dalla Fondazione con il Sud. L’intervento, partito nel maggio 2014, ha coinvolto persone in esecuzione penale degli Ambiti territoriali di Cerignola e dell’Appennino Dauno Settentrionale. Tre detenuti della Casa Circondariale di Lucera e quattro in esecuzione penale esterna sono giunti a gestire una struttura produttiva impegnata nel ritiro, riparazione e manutenzione, ricondizionamento e sanificazione degli ausili protesici per persone non autosufficienti.

IL SERVIZIO. Il processo messo su dopo una formazione d’aula e on the job della durata di sei mesi, ha consentito ai detenuti coinvolti di gestire tutte le fasi necessarie per il carico, il recupero e la riconsegna degli ausili protesici: dalla proposta del medico prescrittore, all'ordine del referente ASL, fino alla consegna a domicilio dell’utente. Per farlo sono state realizzate due unità produttive: la “Bottega dell’Ausilio” sorta presso la Casa Circondariale di Lucera grazie all’adeguamento funzionale di locali siti al terzo piano e “L’Officina dell’Ausilio” nata presso la zona industriale di Cerignola.

I RISULTATI: PIU’ LAVORO, MENO COSTI. Due gli obiettivi raggiunti: la creazione di inclusione socio-lavorativa di persone in esecuzione penale (3 posti di lavoro per detenuti della Casa Circondariale di Lucera e 4 per persone in esecuzione penale esterna nella Officina di Cerignola), implementando la metodologia del dentro-fuori, inclusione attiva tanto più preziosa in un territorio con scarse prospettive di lavoro come la provincia di Foggia; l’abbattimento dei costi per la Asl di Foggia grazie al recupero e al riutilizzo dei presidi sanitari destinati agli utenti che hanno consentito di evitare di acquistarne di nuovi: un risparmio stimabile in circa il 70%. In più l’Asl di Foggia ha potuto usufruire di un servizio di logistica personalizzata per l’utente e di personale qualificato per l’addestramento all’utilizzo degli ausili protesici.

PROSPETTIVE FUTURE INCERTE. Un processo insomma che ha dimostrato di funzionare con vantaggi per tutti. Eppure resta ancora da capire se potrà avere un futuro in provincia. I partner privati Cooperativa Sociale L’obiettivo, ESCOOP e Home Care Solutions che a ottobre scorso, per gestire il servizio, hanno costituito la società consortile impresa sociale INNOVA, hanno riscosso l’interesse per il loro prodotto di quasi tutte le province pugliesi, dove stanno maturando le condizioni perché il modello sperimentato venga trasferito in tempi brevi, nonché della Casa Circondariale di Alessandria che ha chiesto di trasferire l’esperienza in Piemonte. A Foggia, invece, paradossalmente proprio dove è nato il progetto, nonostante diverse rassicurazioni verbali della ASL e gli atti prodotti dal Direttore Generale della stessa (Delibera n.512 del 12/05/2016) sinora non vi sono stati atti formali per la prosecuzione del servizio, anche se il direttore Vito Piazzolla nello scorso maggio si è già detto pubblicamente interessato a dare continuità alle attività.

L’INCONTRO. Quali i motivi di questi ritardi? Proseguirà in Capitanata questo servizio innovativo? L’incontro in programma nel capoluogo dauno, a cui parteciperanno tra gli altri, il direttore del dipartimento Salute della Regione Puglia, Giovanni Gorgoni, il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Puglia e Basilicata, Carmelo Cantone, il direttore ufficio esecuzione pene esterne di Foggia, Angela Intini e il direttore dell’Asl Foggia, Vito Piazzolla oltre che Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il sud servirà a dipanare questi dubbi.

di Redazione 


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