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"Ungheria" on-line, partito il viaggio sul web alla conquista dell'Europa: il maxi-singolo è la nuova sfida di RadioSpia

Nella Esposito Gennaro Panettiere Fornaro’s Blues Band anche Valentino Corvino e Dandy Bestia degli Skiantos

Un viaggio creativo, che abbraccia, rimescolando le carte, una variegata geografia di territori musicali, che trae spunto dal passato e dal presente per guardare al futuro, in una chiave decisamente politica. Un progetto "serio", eseguito con perizia e nato tra amici, ma soprattutto professionisti della musica, che, però, troppo sul serio non si sono presi mai.
"Perché il mondo è pieno di persone che si prendono troppo sul serio e poi fanno cose 'ridicole', nel senso peggiore del termine. Noi, allora, abbiamo provato a fare esattamente il contrario nel tentativo di ottenere un prodotto musicalmente valido e coinvolgente. Perché la musica è prima di tutto divertimento, condizione senza la quale, paradossalmente, non si può aprire a riflessioni di spessore".

PRESENTATO AL MUSEO CIVICO. Con queste parole, così generiche ma così identificative, Valentino Corvino, violinista di stanza a Bologna e foggiano doc, ormai affermato da anni nel panorama nazionale, anche grazie alle note produzioni di teatro civile cha ha musicato (tra le altre, "Caravaggio" di Vittorio Sgarbi e "Anestesia Totale" di Marco Travaglio) ha introdotto la presentazione alla stampa e l'anteprima live, eseguita in forma ridottissima (VIDEO), tenutesi la scorsa settimana al Museo Civico di Foggia, del maxi-singolo "Ungheria" (on-line da 48 ore e acquistabile su iTunes, Amazon, Google Music, Cd Baby e tutte le moderne piattaforme di distribuzione via internet), composto di 3 brani ambiziosi che puntano al mercato internazionale, al comedy rock europeo, attraverso una verve creativa che attualizza il vibe reggae mischiandolo al folk trans-balcanico e a cori "russo-pugliesi" ad esecuzione "familistica", sfumandolo con una moderna drum 'n' bass e fondendo il tutto con l'anima del primo rock demenziale italiano, i cui padri furono i mitici Skiantos. Che, oltre l'ironia, o meglio il sarcasmo, delle loro canzoni, nascondevano nei testi e nella musica una carica di rabbia, di rottura col passato e di denuncia sociale fuori dal comune.

DANDY BESTIA. Non a caso nel progetto "Ungheria", concepito ben tre anni fa e venuto oggi finalmente alla luce, è stato coinvolto, tra un bicchiere di vino e una risata al bancone di una storica cantina bolognese, anche Fabio Testoni (in arte Dandy Bestia), chitarrista e fondatore della mitica band di Freak Antoni. L'obiettivo dichiarato di Marco Maffei, tecnico del suono e "deus ex machina" dell’etichetta discografica di Capitanata, RadioSpia, che ha prodotto il lavoro nonché "trait d'union" della Esposito Gennaro Panettiere Fornaro’s Blues Band, che il lavoro lo ha composto, era duplice: il primo, quello di aggiungere la psichedelìa a firma Skiantos a questa  musicale peregrinazione dalla Puglia all'Ungheria.

UNGHERIA E LA ESPOSITO GENNARO PANETTIERE FORNARO'S BLUES BAND. "Una canzone che - a detta degli stessi autori - rappresenta un viaggio fra i suoni e le ideologie dell’est europeo (privilegiata fessura da cui spiare l'evoluzione e le sorti del mondo contemporaneo, la morte progressiva del mito politico, ndr): del presente, del passato e (forse) del futuro". Un viaggio, da Sud a Nord, da Ovest a Est, dal passato al futuro, rappresentato anche dallo stravagante nome che questa decina di artisti, molti dei quali foggiani, ha voluto spiritosamente attribuirsi con la precisa idea "di rappresentare una ipotetica, ideale, forse onirica, forma di migrazione moderna, e cioè quella del giovane precario italiano che, strumento musicale in spalla invece della classica 'valigia di cartone', raggiunge la volta del nord-Europa per mettere su una blues band, anziché un panificio, come, per esempio, avrebbero fatto i nostri nonni", ha rivelato Maffei.

LE REGISTRAZIONI. "Durante le registrazioni, Testoni ha tracciato 7 linee di chitarra. Abbiamo deciso di utilizzarle ed inserirle quasi tutte nel maxi-singolo, erano una più azzeccata dell'altra, Dandy Bestia è un rocker pazzesco", ha esclamato entusiasta lo stesso Maffei. Poi scherzosamente tacciato dallo stesso Dandy Bestia di attitudine alla provocazione quando, ha raccontato Testoni, il produttore foggiano gli propose di registrare la linea di chitarra nel brano "Sono buono" (Skiantos, 1979), pezzo che nella versione originale presenta solo basso e batteria, "secondo me il primo pezzo rap italiano", ha aggiunto Maffei durante l'anteprima al Museo Civico di Foggia. "Quando me lo ha proposto, ho pensato che fosse uno scherzo, una provocazione. Ma devo ammettere che Marco aveva ragione, alla fine è venuto fuori davvero un bel riarrangiamento", ha replicato il chitarrista bolognese.

SONO BUONO. "Sono buono", così, traccia centrale del maxi-singolo della Esposito Gennaro Panettiere Fornaro’s Blues Band, è stato rivisitato, attualizzandolo anche nel testo, le cui varianti esprimono in modo deciso la precarietà del presente ed esplicitano con convinzione quel graffio musicale e politico che in origine fu degli Skiantos, con ritmiche e scansioni canore che, per di più, evocano a tratti gli storici Cccp.

IL DADAISMO DI UNGHERIA. Le altre tracce sono costituite da due versioni del brano "Ungheria", "accomunate da uno stile 'Dadà' - lo ha definito Guido Pensato, padre di Michele Pensato (tra le due voci della band) nonché rilevante figura del panorama intellettuale di Capitanata - laddove il 'Dadaismo', nato in Svizzera, Paese delle banche e dell'anarchismo, può essere la chiave giusta per interpretare e riflettere su un certo tipo di complessità del reale, sulle sue profonde contraddizioni: in questo caso rappresentate universalmente dal mito dell'Ungheria, un paese che si è addormentato con il socialismo reale e si è risvegliato fascista".

LE PREOCCUAPAZIONI ESPRESSE DAL BRANO. E dunque sono queste le preoccupazioni che il brano "Ungheria", al di là della sua orecchiabilità, della sua leggerezza musicale, esprime, con un certo disincanto, per il passato, per il presente e per il futuro di questo pezzo di mondo: a confermarlo, i muri e le barriere piene di paura, di aggressività, alzate di recente proprio nel cuore dell'est europeo per fermare i flussi migratori, per isolare le popolazioni che fuggono dalla guerra e dalla disperazione, per proteggersi dai propri simili.

IL SUONO, LA MUSICA E RADIOSPIA. Il resto è suono energico, caleidoscopico ma pulito; il resto sono i dolci tappeti musicali del violino di Valentino Corvino, sono passaggi alla Bregovic, alla Modena City Ramblers, persino alla Adriano Celentano, che l'altro cantante della band, Corrado Rainone, ricorda con la sua voce libera da compromessi nell'impeto iniziale del ritornello. Insomma davvero un bel lavoro "Ungheria" della Esposito Gennaro Panettiere Fornaro’s Blues Band, nona pubblicazione di RadioSpia la cui scuderìa ormai può vantare più di 35 artisti (tra cui Andrea Chimenti, Valentino Corvino, Dandy Bestia, Pseudofonia) e che ora, con questo nuovo cavallo di battaglia, punta ad entrare a pieno titolo nel mercato internazionale, che ha già mostrato segni di seguito e interesse, soprattutto dall'Inghilterra, verso le precedenti pubblicazioni della label pugliese.

ALLA CONQUISTA DEL MERCATO INTERNAZIONALE. "Vogliamo affermarci soprattutto all'estero - ha concluso Maffei - il mercato italiano, spiace dirlo, è ormai un 'fiore essiccato' per il tipo di lavori che RadioSpia propone. Il sogno, la personale speranza che la band ripone in "Ungheria", ora, sarebbe una tournée all'estero, magari proprio nelle terre dell'est Europa, nei luoghi da cui ha tratto ispirazione questo viaggio. Perché il sogno si avveri è necessario riscuotere molti consensi di vendita e di ascolti".

di Fabrizio Sereno


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