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PD, volano gli stracci. Colomba Mongiello: “Ricorso contro la Lista alla Camera”

E Paolo Campo le chiede di ritirarlo

C’è aria di crisi in casa PD. In particolare, in terra foggiana. La composizione delle Liste alla Camera del Partito Democratico non sono andate particolarmente a genio alla senatrice uscente Colomba Mongiello che attraverso una nota lancia un messaggio ben preciso al suo partito. Ma soprattutto, presenta ricorso alla Commissione nazionale di garanzia presieduta da Luigi Berlinguer: “Aver paracadutato Losacco e Scalfarotto nella lista pugliese in una posizione privilegiata è il tradimento dello spirito delle primarie, oltre alla violazione del regolamento per le candidature che della deliberazione della Direzione regionale del PD”. Per questo, Colomba Mongiello, che in occasione delle primarie del 30 dicembre ha ottenuto 5.67 preferenze, dopo essere stata candidata al numero 15 della lista dei candidati alla Camera della Puglia, ha formalmente presentato ricorso contro la decisione della Direzione nazionale, colpevole di averla “retrocessa di due postazioni, assegnando le stesse a due persone rispettabilissime, ma che non mi pare incarnino quelle eccellenze che il regolamento e lo statuto impongono per qualificare le liste del Partito Democratico”.

LE RAGIONI DEL RICORSO “Mentre io mi sottoponevo alla prova delle primarie, insieme ad altri 1.500 tra donne e uomini decisi a competere per guadagnare il diritto alla candidatura, tanto Ivan Scalfarotto che Alberto Losacco hanno svolto le loro ordinarie attività evidentemente ritenendole più che sufficienti a far guadagnare loro un posto utile in lista – continua Mongiello – Scelta particolarmente incoerente quella compiuta dal vice presidente dell’Assemblea PD, originario della mia stessa città e trapiantato in Lombardia da decenni, che ha sempre ostentato pubblicamente la necessità di attuare la selezione dei candidati con il metodo delle primarie. Ancor più grave – continua la senatrice – risulta la candidatura al numero 13 del deputato uscente Alberto Losacco, che i resoconti della Camera non ci restituiscono come ‘rappresentativo di interessi diffusi e territoriali’, requisito previsto dal regolamento per le candidature, o particolarmente impegnato nell’attività parlamentare. Il principale merito che lo stesso Losacco si attribuisce è aver svolto il compito di capo della segreteria politica di Dario Franceschini”.

PAOLO CAMPO: “RITIRA IL RICORSO”: La risposta alle lamentele esposte da Colomba Mongiello non tarda ad arrivare. E giunge attraverso un’altra nota, questa volta firmata da Paolo Campo, segretario provinciale del PD. Che dettaglia: “l ricorso presentato dalla senatrice Colomba Mongiello rispetto alla composizione della lista dei candidati alla Camera della Puglia non è assolutamente condivisibile e lo affermo a nome dell’intero Partito Democratico di Capitanata. Il nostro partito, ad ogni livello territoriale, ha messo in campo uno sforzo enorme per ottenere la legittimazione democratica dei propri rappresentanti in Parlamento e promuovere qualità e meriti presenti nelle proprie file e nella società civile”. Inoltre, Campo ricorda che “il deliberato della Direzione regionale, a cui ho personalmente partecipato e contribuito, prevedeva l’inserimento in posizione eleggibile di almeno 2 personalità nazionali. Così è accaduto e lamentarsene a posteriori è scorretto. Nel caso della senatrice Mongiello, l’attribuzione della 15° posizione nella lista della Camera le attribuisce amplissimi margini di eleggibilità e, francamente, non comprendo cosa abbia potuto scatenare una simile reazione nei confronti di Alberto Losacco e Ivan Scalfarotto, entrambi dotati della rappresentatività politica richiesta non solo dal regolamento per le candidature”. Per questo, il segretario provinciale del PD ha “chiesto” alla Mongiello “di ritirare il ricorso e favorire la rapidissima chiusura di questa spiacevole parentesi polemica”.

di Redazione 


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