Dopo la
vicenda del Con.Ar.T,
chiude anche un pilastro della cultura cittadina, l’Oda Teatro, in gestione alla compagnia Cerchio di Gesso di Mario Pierrotti. Intanto, controlli serrati anche al Piccolo Teatro di Enzo Marchetti, per il momento “avvisato e mezzo salvato”. Come evidente nella doppia intervista di Foggia Città Aperta ai due attori foggiani, permane l’incertezza sul futuro delle realtà teatrali, inoltre non immuni da reciproci veleni più o meno smentiti.
L’ODA NON E’ “STATICO”. Un summit positivo quello che ha interessato ieri mattina il direttore artistico del Cerchio di Gesso Mario Pierrotti, il quale ha incontrato i vertici della Provincia di Foggia, l’ente pubblico che di fatto detiene la proprietà dell’Orto Degli Attori. Oltre al Presidente Antonio Pepe e alla vicepresidente Billa Consiglio, infatti, ha preso parte all’incontro anche il responsabile all’ufficio tecnico dell’ente, l’ingegner Potito Belgioioso, il quale ha affermato di poter procurare la dovuta certificazione di staticità addirittura in un paio di giorni. Il problema, pertanto, è esclusivamente burocratico, fa sapere Pierrotti, in quanto la struttura sarebbe totalmente a norma ma, appunto, non in grado di “certificare” la propria agibilità in caso di controlli. La colpa di questa mancanza burocratica inoltre, a dire sempre del direttore artistico, sarebbe tutta della Provincia che, nonostante le numerose richieste da parte della compagnia teatrale nel corso di questi dieci anni, non ha mai fornito “le carte” appropriate. “Il controllo che hanno effettuato i vigili del fuoco – ha aggiunto Pierrotti – salvo certificato, non ha rilevato gravi mancanze, o comunque niente che non si possa risolvere in poco tempo”.
GLI ESTINTORI, LA TRIBUNA E LA SCADENZA DELLA CONCESSIONE. Oltre alla staticità, la quale in sostanza sarebbe legata all’osservanza delle norme antisismiche che una struttura deve rispettare, i vigili hanno riscontrato anche la mancanza della dovuta etichettatura di segnalazione sugli estintori, altra infrazione che, fa sapere Pierrotti, con ogni probabilità costerà alla compagnia – e non alla Provincia – una multa di circa duemila euro. A complicare la faccenda poi, c’è la scadenza della concessione pubblica, ormai imminente, che non consente di fare progetti di nessun tipo: “Tra gli altri problemi c’è anche quello della tribuna da trecento posti – ha continuato il rappresentante del Cerchio di Gesso – la quale è l’unica struttura di proprietà della Provincia e stiamo ancora aspettando, anche per questo, la certificazione di agibilità. Abbiamo investito decine di migliaia di euro di tasca nostra su questa struttura, ma siamo in scadenza di concessione, e riteniamo rischioso avviare delle costose pratiche di messa in sicurezza anche per la tribuna”.
UNA GUERRA TRA POVERI. Diverso il discorso legato al Piccolo Teatro di Via Delli Carri (come si può cogliere nella seconda parte dell’intervista), almeno stando alle parole di Enzo Marchetti. Secondo il noto attore di vernacolo foggiano infatti, non sarebbe tutta da scartare l’ipotesi che alla base di questi controlli incrociati delle varie strutture teatrali vi siano delle invidie reciproche tra le varie compagnie, con tanto di soffiate ed esposti ad hoc presentati agli organi competenti. “Una guerra tra poveri”, secondo la definizione di Marchetti, la quale al momento avrebbe riguardato la storica realtà teatrale del Piccolo e, appunto, il Cerchio di Gesso – nonostante la totale diversità tra i due tipi di pubblico e di prodotto artistico.
LO SPETTACOLO DEVE CONTINUARE. Per il momento però, il Piccolo sarebbe stato solo “diffidato”, in attesa di nuove disposizioni, e le manifestazioni artistiche continueranno regolarmente in quel di via Delli Carri. Anche l’Oda, pertanto, ci tiene a sottolineare Mario Pierrotti, proverà in tutti i modi a portare a termine la propria stagione, nonostante i gravi disagi di doversi appoggiare in un’altra struttura (con danni economici importanti). Per il momento infatti, già con lo spettacolo “Pollicino” di domenica prossima (ore 18), la nuova casa del Cerchio di Gesso sarà il Teatro del Fuoco: una soluzione buona sì, ma del tutto provvisoria, considerati gli impegni già presi dalla stessa struttura.